A L’Aquila è il caos: il sindaco Cialente si è dimesso e oggi hanno preso il via gli interrogatori dei quattro indagati denunciati a piede libero nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica “Do ut des”, incentrata sugli appalti per la ricostruzione post-sisma. Tra gli indagati anche Roberto Riga, vicesindaco e assessore che ha rassegnato le sue dimissioni dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia. “Sono l’unico vicesindaco che si è dimesso per un avviso di garanzia. Mi sento tranquillo, ho risposto alle domande del Pm” ha detto Riga, al termine dell’interrogatorio, “sono estraneo ai fatti, l’ho ribadito ai magistrati. Chi ha detto che ho preso tangenti se ne assumerà la responsabilità”. Ma non basta. La città continua a soffrire e anche Celsio Cioni, direttore di Confcommercio L’Aquila, Celso Cioni, ha lanciato “un grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città”: l’uomo si è infatti barricato nella filiale Bankitalia ed ha annunciato l’inizio dello sciopero della fame e della sete minacciando che “se saranno forzate le porte del bagno dove sono barricato ho benzina e accendino”. Cioni spiega che “lo faccio per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e, facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati e con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione. Molti commercianti sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo inizio lo sciopero della fame e della sete e domando se qui possono applicarsi le stesse regole di luoghi dove non è successo nulla. Basta con questa situazione che non meritiamo”, conclude Cioni.
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