Lotta all’obesità negli Usa: le aziende tagliano le calorie dei loro prodotti

obesità-tuttacronacaLe maggiori aziende alimentari americane, tra cui Coca Cola, PepsiCo, Campbell Soup, Kellogs e Kraft Food, si erano impegnate nel 2007 ad abbassare il contenuto calorico dei loro prodotti. E hanno mantenuto la parola data. Anzi, hanno fatto di più. Secondo uno studio condotto dalla Robert Wood Johnson Foundation, infatti, dal 2007 a oggi hanno tagliato un totale di oltre 6.400 miliardi di calorie, per un valore medio di circa 78 calorie in meno al giorno per ogni consumatore. Si tratta di una cifra oltre quattro volte superiore all’importo che le società si erano impegnate a ridurre entro il 2015. La promessa fatta da 16 giganti dell’industria alimentare era infatti quella di arrivare a tagliare 1.000 miliardi di calorie entro il 2012 e 1.500 miliardi entro il 2015. Le aziende coinvolte nel progetto fanno parte di una coalizione di settore chiamata Healthy Weight Commitment Foundation e l’impegno a ridurre le calorie dei prodotti rientra in un accordo con un gruppo di organizzazioni non profit e legato alla campagna della first lady Michelle Obama “Let’s Move” per combattere l’obesità infantile. Attualmente si stima che una persona su tre, a livello mondiale, è in sovrappeso. Questo lascia intuire che in futuro ci sarà un aumento enorme di problematiche legate al sovrappeso, quali attacchi cardiaci, ictus e diabete, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, come Egitto e Messico. Un rapporto dell’Overseas Development Institute, i cui risultati sono stati riportati dalla Bbc, sottolinea che negli ultimi 30 anni c’è stata una ‘esplosione’ dell’obesità: globalmente la percentuale di adulti con un indice di massa corporea superiore a 25 è passata dal 23% del 1980 al 34% del 2008, ed è quasi quadruplicata nei Paesi in via di sviluppo. Secondo la ricerca, il fenimeno è dovuto al cambio di dieta, oltre che al passaggio da un’alimentazione a base di cereali ad una ricca di grassi, zuccheri, oli e prodotti animali. Ma c’è un altro aspetto che va sottolineato: nello stesso arco di tempo la denutrizione ha continuato a rimanere un problema per centinaia di milioni di persone nei Paesi poveri, soprattutto fra i bambini.

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