Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso: “Me ne vado, è giusto così”. Con queste parole il primo cittadino de L’Aquila dopo l’ennesimo scandalo sulla ricostruzione della città dopo il terremoto del 6 aprile del 2009 lascia il suo incarico e afferma: “Ce l’avete fatta, me ne vado per un avviso di garanzia mandato nemmeno a me, ma al mio vice”. Il sindaco infatti fa riferimento a Roberto Riga, indagato per una mazzetta da 30mila euro, e all’assessore Ermanno Lisi, intercettato al telefono mentre dice “abbiamo avuto c**o” di gestire il terremoto col suo enorme business. Cialente, durante la conferenza stampa, ha anche precisato: “Pago io per tutti, non è possibile continuare in questo modo. Ogni giorno accuse, sospetti, indagini. Roba che non mi ha mai scalfito, eppure sono io a metterci la faccia, perché tutti mi hanno lasciato solo tra gli interessi di chi vuole far soldi col terremoto e la politica di Roma che non si decide a prendere misure serie per far rivivere L’Aquila. Allora basta, vado via”.
Mercoledì scorso 4 persone erano finite ai domiciliari e altrettante, tra cui il vice sindaco Roberto Riga poi dimessosi, risultavano indagate nell’inchiesta “Do ut des” coordinata dalla Procura su presunte tangenti nella ricostruzione post sisma
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