Matteo Renzi ha presentato ieri, via newsletter, la bozza del suo Jobs Act, ma non è l’unico cantiere che riapre. Mentre il leader del Pd presenta il programma che poggia sul contratto unico e l’assegno universale per chi perde il lavoro, il ministro Dario Franceschini annuncia nuove misure “salva-esodati” da varare nei prossimi mesi. Intanto Giovannini sta affinando la sua proposta sul cosiddetto “prestito previdenziale” per consentire ai lavoratori rimasti senza lavoro di beneficiare con 2 o 3 anni di anticipo di parte della pensione già maturata. Delle possibili novità per quello che riguarda le pensioni ne parla il Sole 24 Ore:
Martedì scorso il ministro Franceschini ha annunciato che nei futuri interventi del governo sul tema del lavoro ci saranno anche dei provvedimenti specifici per gli esodati da attuare in un’unica tranche oppure poco per volta. Interventi di sostegno che dovrebbero andare ad aggiungersi alle misure di tutela già previste dall’ultima legge di stabilità: il salvataggio per il 2014 di altri 17mila soggetti oltre ai 6mila indicati in prima battuta. E sempre nella direzione della “tutela” si colloca il pacchetto al quale sta lavorando il ministro Giovannini che prevederebbe la possibilità di riconoscere con un anticipo di 2 o 3 anni la pensione maturata a lavoratori rimasti senza impiego e senza ammortizzatore sociale con almeno 62 ani di età e 35 di contributi. Una sorta di “prestito previdenziale” su cui il Governo potrebbe confrontarsi con le parti sociali entro fine mese. E sempre entro fine gennaio dovrebbero arrivare le prime indicazioni delle 25 task force di esperti istituite dal Commissario straordinario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli, per giungere alla definizione della nuova spending review. Tra i capitoli nel mirino di Cottarelli anche quello delle pensioni medio-alte, a partire da quelle con connotazione retributiva (calcolate sulla base dello stipendio e non solo dei contributi versati). Pensioni d’oro e d’argento, dunque su cui tra l’altro ieri sera la Camera ha approvato una mozione della maggioranza che impegna il Governo a una puntuale verifica dell’attuazione del contributo di solidarietà introdotto con l’ultima legge di stabilità.
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