Il Sant’Eugenio, uno dei più importanti ospedali di Roma è un paziente grave. La struttura non regge più, tra il personale insufficiente e l’afflusso continuo di malati, le condizioni sono davvero inaccettabili. Almeno 98 pazienti attendono infatti una visita o un posto letto e almeno 51 di questi sono in condizioni critiche.
E’ La Repubblica a riportare la difficoltà quotidiana che si vive tra i muri del Sant’Eugenio:
Il personale medico si sfoga:
“Non era mai accaduto”, si sfogano i medici della prima linea inchiodati al lavoro, quattro, cinque ore oltre l’orario. “Così non abbiamo faticato mai”. “Qui”, spiegano, “da giorni l’affluenza non molla la presa”. E la conferma arriva dagli equipaggi delle ambulanze del 118: “Dopo tre ore di fermo del nostro mezzo in un altro ospedale, ci hanno restituito la lettiga di bordo dopo la morte del paziente che la occupava”. “Qui al Sant’Eugenio”, aggiunge Monica Rinaldi, “aspettiamo da un’ora che si liberi la barella per poterci rimettere in marcia”.
I codici verdi attendono nei corridoi, mentre i pazienti gravi con infarti in corso vengono curati nelle corsie, dato che nell’Unità di terapia intensiva non c’è posto, spiega Lucio Alessandro, direttore del Dea:
“L’Unità di terapia intensiva coronarica”, ancora Alessandro, “è piena e siamo costretti a trattare qui i pazienti con infarto in corso”. Con le ambulanze del 118 ne sono approdati cinque quasi in contemporanea e solo per due di loro si è riusciti a eseguire l’angioplastica, a liberare cioè la coronaria ostruita. E gli altri? “Aspettano il loro turno coperti da un trattamento farmacologico”.