Letta continua a festeggiare per la diminuzione dello spread e a lanciare messaggi ottimistici ma quella che gli italiani continuano a vivere sulla propria pelle è una situazione che non mostra segnali di miglioramento. L’Istat ha infatti rilevato che il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto ancora toccando il 41,6% in aumento di 0,2 punti rispetto a ottobre (dato rivisto al rialzo al 41,4%) e di quattro punti rispetto a novembre 2012. Non solo, il tasso è al top dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal 1977. Sempre secondo i dati diffusi, inoltre, anche la disoccupazione generale è aumentata: a novembre, secondo i dati diffusi dall’Istat, il tasso di disoccupazione sale al 12,7%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,4 punti nei dodici mesi. Ancora, viene rilevato che a novembre gli occupati sono 22 milioni 292 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-55 mila) e del 2,0% su base annua (-448 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,4%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,0 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 254 mila, aumenta dell’1,8% rispetto al mese precedente (+57 mila) e del 12,1% su base annua (+351 mila). Ancora, si scopre che la crescita tendenziale della disoccupazione è più forte per gli uomini (+17,2%) che per le donne (+6,1%). Ma non è sereno neanche chi un lavoro ce l’ha: la principale fonte di preoccupazione nel 2014 è infatti il pericolo di perdere il posto, come testimonia un’indagine Coldiretti-Ixè: sono sette italiani su dieci (70%) a vivere questa paura. La stessa indagine rileva che, per quanto riguarda la situazione generale, la percentuale di quanti sono pessimisti per il futuro e pensano che la situazione peggiorerà sono il 35% mentre al contrario – sottolinea la Coldiretti – sono il 51% coloro che ritengono che non ci saranno cambiamenti mentre sono solo il 14% quelli convinti che ci sarà un miglioramento. Oltre la metà degli italiani (53%) teme per il futuro di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia. Se il 42% degli italiani vive infatti senza affanni, il 45% riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre il 10% non hanno reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere.
Disoccupazione da record: che domani ci attende?
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/08/disoccupazione-da-record-che-domani-ci-attende/
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