Ieri sera la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla legge di Stabilità che introduce in Italia, prima in Europa, la “Google tax”. Stando all’emendamento, i giganti del web dovranno avere partita Iva italiana. Il governo si è rimesso alla Commissione, dando cioè un tacito assenso. In questo modo i volumi di vendita realizzati in Italia sarebbero anche fatturati nel nostro Paese, con il conseguente gettito. In pratica i guadagni derivanti dalla vendita di pubblicità, nell’e-commerce o nel gioco on line sarebbero fatturati in Italia. Dubbi li hanno sollevati Giampaolo Galli e Marco Causi del Pd, timorosi che questa norma possa andare in contrasto con le normative europee visto che il dossier a Bruxelles non è stato ancora affrontato. Contro la Google Tax, tuttavia, si è già scagliato il prestigioso giornale statunitense Forbes che l’ha definita illegale. Il quotidiano, in precedenza, si era già scagliato contro il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, principale promotore della proposta di legge con cui si punta a costringere i colossi del web a fare i conti con il Fisco del Belpaese. L’emendamento approvato ieri, in pratica, obbliga le multinazionali del web ad aprire in Italia la partita Iva. Questo significa che aziende come Google e Facebook dovranno rinunciare agli escamotage utilizzati finora per pagare meno tasse possibili. In questo modo, infatti, i volumi di vendita realizzati in Italia verranno fatturati nel nostro Paese anziché in altre nazioni con regimi fiscali agevolati, come ad esempio l’Irlanda. Se la nuova tassa, come si prevede, genererà un gettito consistente, stimato in centinaia di milioni di euro, si tratta comunque per un duro colpo per i colossi del settore. Le entrate prodotte dalla web tax confluiranno nel fondo per il taglio del cuneo fiscale, dove affluiranno anche quelle derivanti dalla lotta all’evasione, oltre a una dote proveniente dalla spending review di Carlo Cottarelli. Secondo Forbes, tuttavia, l’emendamento sarebbe in disaccordo con quanto previsto dalle normative europee, così come avevano preventivato Causi e Galli. Sempre a Bruxelles è in fase di studio una tassa simile da far adottare ai Paesi Ue. L’Italia, se la proposta di legge dovesse concretizzarsi, farebbe da apripista.
La Google Tax “è illegale”: così Forbes
Pubblicato da tdy22 in dicembre 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/14/la-google-tax-e-illegale-cosi-forbes/
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