La ciliegina sulla torta potrebbe arrivare da un emendamento del Pd a firma Castricone-Ginefra che trduce un proposta di legge del presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia per bloccare coloro che pur essendo andati in pensione usufruiscono di uno stipendio e superino i 50mila euro. In questo caso la pensione sarà “congelata” e convergerà dentro al fondo di ammortamento del debito pubblico.
L’emendamento prevede il divieto ai
‘‘soggetti che percepiscono redditi da lavoro dipendente o autonomo o connessi con prestazioni di tipo professionale di percepire alcun trattamento pensionistico o indennitario avente natura periodica”.
La sospensione del cumulo stipendio-pensione vale secondo il testo
”per la durata di vigenza dei contratti di lavoro; fino al completamento della prestazione a loro richiesta sulla base di contratti di lavoro autonomo o di collaborazione di qualsiasi natura; per la durata dell’incarico di membro di organi di direzione o di controllo di società di persone, di capitali o cooperative a loro attribuito”.
Le somme che sarebbero dovute essere liquidate durante il periodo di sospensione dei trattamenti, sostiene l’emendamento, ”se poste a carico dell’Inps o di un’amministrazione statale sono conferiti al fondo di ammortamento del debito pubblico”; negli altri casi sono acquisite nel bilancio degli enti erogatori nei casi non ricompresi.
Ma chi ha la consulenza con privati, non c’è il rischio che la somma dovuta per la prestazione venga erogata in modo poco trasparente? Non c’è forse il rischio che tale emendamento diventi un boomerang contro la lotta all’evasione?