Con l’avvicinarsi delle feste natalizie arriva anche il nuovo intervento di Giorgio Napolitano sull’amnistia e l’indulto, visto che il precedente appello era rimasto del tutto inascoltato. Così oggi il Capo dello Stato parlando al convegno “La clemenza necessaria. Amnistia indulto e riforma della giustizia” svoltosi alla Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica – alla presenza anche del senatore Luigi Manconi, Presidente Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, erano presenti anche il deputato del PD Sandro Gozi, Presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa,Pietro Grasso, Presidente del Senato, Laura Boldrini, Presidente della Camera, ed ha registrato gli interventi del costituzionalista Vladimiro Zagrebelsky, della segretario di Radicali Italiani Rita Bernardini, Andrea Pugiotto, professore di diritto costituzionale nell’Università di Ferrara, ed Annamaria Cancellieri, Ministro della Giustizia – ha ribadito il suo richiamo forte e deciso:
“Il Parlamento deve avere il senso di responsabilità necessario per dire che vuol fare innanzitutto un provvedimento di indulto necessario per ottemperare alla decisione della Corte di Strasburgo. Oppure prendersi la responsabilità di considerarlo non necessario sapendo che c’è la scadenza del maggio 2014. […] Il mio messaggio indicava l’esigenza di misure strutturali per evitare un ulteriore, nuovo sovraffollamento e anche la possibilità di un indulto, seguito anche da un’amnistia, ma di un indulto. Stamattina abbiamo ascoltato una relazione molto forte di Zagrebelsky che ha sostenuto che l’indulto è la sola misura capace di ottemperare alle fortissime raccomandazioni, per non dire intimazioni, della Corte di Strasburgo.”
Subito gli ha fatto eco Grasso, presidente del Senato:
“Amnistia e indulto sono provvedimenti rispetto ai quali il Parlamento italiano è sovrano in quanto si tratta di scelte che, per il loro rilievo istituzionale e il loro impatto sulla tutela dei diritti umani, devono sfuggire alle logiche maggioritarie che accompagnano l’ordinario procedimento legislativo. […] Sono provvedimenti di clemenza, concessi dallo Stato ai soggetti condannati per determinate tipologie di reati, rispetto ai quali la Costituzione prevede specifiche garanzie: mi riferisco non solo all’approvazione con legge, ma anche ai quorum elevati richiesti per le relative deliberazioni. Non vi è dubbio che il Parlamento italiano sia sovrano rispetto a queste decisioni che per il loro rilievo istituzionale e il loro impatto sulla tutela dei diritti umani devono sfuggire alle logiche maggioritarie che accompagnano l’ordinario procedimento legislativo”
Sulla stessa linea anche il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri:
“Amnistia e indulto sono materie che spettano al Parlamento: serve un accordo che superi la maggioranza politica contingente. Come ministro posso solo auspicare un’ampia convergenza tra le forze politiche su un provvedimento di clemenza che avverto come un’ulteriore e importante spinta per far decollare le riforme del sistema di giustizia penale che abbiamo messo in cantiere. […] La competenza istituzionale ad adottare provvedimenti di amnistia e indulto è chiaramente riservata dalla Costituzione al Parlamento quel quorum richiesto, così elevato e superiore a quello stesso previsto per la revisione costituzionale, impone un accordo che superi la maggioranza politica contingente.”
C’è anche chi però ha espresso alcune perplessità e precisazioni su l’aministia e l’indulto. Ecco l’intervento di Marco Travaglio andato in onda il 10 ottobre proprio su questo tema: