La discussione della Corte Costituzionale sulla questione di costituzionalità sollevata sulla legge elettorale inizierà domattina alle 9.30. Lo si apprende da fonti della Corte.
Sembra che la Consulta volesse far slittare la decisione a gennaio, ma è stato lo stesso Presidente del Senato Grasso ad affermare
«I gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico, dimostrando di non sentire la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima, contro tutti i partiti». E poi avanza la proposta: «Se lo stallo dovesse continuare, nonostante i recenti sviluppi politici, non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati».
A fargli eco anche Matteo Renzi che su Twitter scrive: «La Corte Costituzionale ha deciso che deciderà se decidere il 14 gennaio. In attesa che decidano loro, ci diamo una smossa noi?».
I responsi della Corte Costituzionale hanno «la velocità di un gasteropodo quando si tratta dei privilegi dei partiti, come è avvenuto per il Lodo Alfano e per la legge elettorale Porcellum», scrive Beppe Grillo sul suo blog dove se la prende però con i rimborsi elettorali e dove sollecita una rapida risposta sulla questione di legittimità costituzionale sollevata dal procuratore De Dominicis.
Poi attacca i giudici: «Il popolo conta più di 15 persone dell’età media di 75 anni».
Quali sono le conseguenze della decisione che prenderà la Consulta? Queste le ipotesi de La Stampa:
Ipotesi numero 1: la Corte respinge il ricorso. Grande soddisfazione del “Porcellum”, che si salva dal secondo assalto (il primo fu quasi due anni fa, con il referendum dipietrista bocciato proprio dalla Consulta). Ciò non renderebbe l’attuale legge inattaccabile; di sicuro, resterebbe viva la contestazione nei confronti delle liste bloccate, che producono un Parlamento di “nominati”. Sul premio di maggioranza continuerebbe a pesare un forte sospetto di incostituzionalità. Ma da Grillo, da Berlusconi e dallo stesso Renzi, lo stop della Consulta al ricorso verrebbe accolto come un disco verde alle elezioni da celebrare proprio con il “Porcellum”. Magari già nella prossima primavera. Rendendo davvero sovrumani gli sforzi di Napolitano e di Letta.
Ipotesi numero 2: la Corte giudica ammissibile il ricorso. Ciò non significa che lo approverà. In teoria, potrebbe venire bocciato. Però nessuno può avere la certezza di quanto verrà deciso, forse nemmeno gli stessi giudici. L’impressione di chi se ne intende è che dalla Consulta ci si possa attendere davvero di tutto, compreso un annullamento in radice della legge attuale, troppo storta per poter essere raddrizzata, e una “reviviscenza” del “Mattarellum”, vale a dire del sistema in parte maggioritario e in parte proporzionale che fu in vigore fino al 2005.