E’ allarme ormai per i mutui. Sono troppi i cittadini che non riescono più a pagare la rata e aumentano, secondo i dati resi noti dall’Adusbef, associazione a difesa dei consumatori, i pignoramenti. Nel monitoraggio di 35 principali Tribunali si sono registrati aumenti di case pignorate e mandate all’asta. Bologna registra la crescita percentuale maggiore, con un +37,9% e + 875 pignoramenti (da 2.307 a 3.182); seguita da Rieti con un +25,4%; terza Catania con un +24,2%. Pesaro è nona con un più 19,6%.
In particolare nel tribunale di Pesaro sono stati pignorati 494 appartamenti nel 2012, mentre il dato si è impennato nel 2013 con ben 591 abitazioni mandate all’asta. Si tratta di 97 casi in più, ovvero quasi cento famiglie costrette a lasciare casa.
L’avvocato Floro Bisello, responsabile Adusbef, segue da tempo la questione. «Ho iniziato a chiedere i dati al tribunale da almeno cinque anni fa e mi sono accorto come i casi sono lievitati. Partivamo da 200 esecuzioni immobiliari fino ad arrivare ai quasi 600 di oggi. In pratica il dato si è triplicato».
La situazione è dilagante tanto che l’Unione Inquilini con Pino Longobardi fa sapere che «tutti i giorni viviamo situazioni di sfratti e pignoramenti. In questo caso diciamo alle banche di stare più calme perché la morosità spesso è incolpevole».
Chi sono coloro che non riescono a pagare il mutuo? Non solo chi ha perso il lavoro, ma anche chi ha visto affievolirsi il potere d’acquisto, chi ha dovuto chiudere l’attività e non riesce, nonostante le risorse accumulate a continuare a far fronte a tutte le spese. Chi non paga il mutuo in definitiva è colui che in pochi anni ha subito la crisi e si è visto rivoluzionare la vita e ora, si vede sottrarre anche l’ultima sicurezza, la casa. Lo Stato alza le tasse, non adegua le pensioni, taglia su ogni settore, ma “dimentica” i finanziamenti pubblici ai partiti, gli stipendi e le pensioni dei parlamentari, e i privilegi di alcuni settori.