Un maxi striscione con la scritta “Colpo di Stato” era comparso sulle finestre di Palazzo Grazioli a Roma, ma è stato rimosso dalla polizia. Tale episodio ha scatenato le ire di Daniela Santanché che ha affermato che “Da oggi siamo in uno stato di polizia. E da domani in un regime” e poi ha aggiunto: “E’ vergognoso il sequestro dello striscione previsto per la manifestazione pacifica di oggi a Palazzo Grazioli. Che ci sia una sorta di controllo politico ad opera delle forze dell’ordine rispetto ad una manifestazione pacifica come quella a sostegno del leader di Forza Italia, è indegno di un Paese civile ed è palesemente contrario all’agibilità democratica e alla costituzione che prevede espressamente il diritto di pensiero e di parola”.
A ciò, prosegue, “si aggiunga che molte città sono messe a ferro e fuoco da gruppi di teppisti che inneggiano alla violenza non con striscioni, ma portando con sé bastoni, molotov e altro armamentario da guerriglia. Come mai questa attenzione è prevista soltanto per le nostre manifestazioni pacifiche?”. Le fa eco Mara Carfagna: “Il sequestro preventivo di un cartello è qualcosa che accadeva nei paesi guidati da regimi totalitari. La nostra costituzione parla chiaro, la libertà di parola e di manifestazione sono diritti garantiti”.
Stessa indignazione da parte dei capigruppo alla Camera e al Senato di Forza Italia che annunciano un’interrogazione ad Alfano. “Apprendiamo la notizia – scrivono Romani e Brunetta in una nota congiunta – giudichiamo molto grave quanto accaduto e, in attesa di chiarimenti, preannunciamo sin d’ora interrogazioni urgenti al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, affinché venga fatta piena luce su questo inaccettabile episodio”, concludono.
Luca D’Alessandro, deputato azzurro e capo ufficio stampa di Forza Italia commenta così l’accaduto: “Mi auguro che episodi di questo genere non si verifichino più e venga ripristinata quanto prima la possibilità di esprimere liberamente ai manifestanti pensieri, opinioni e idee”.