La Sardegna piange le sue vittime e invoca la rinascita mentre il maltempo non concede tregua. E nel frattempo ci s’interroga sulle responsabilità umane del disastro. Quello che è certo, è che non si può dire che quanto accaduto fosse inaspettato. Già l’8 novembre 2011 il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, aveva avvisato tutti con una raccomandata. La missiva è stata inviata all’allora presidente del Consiglio Mario Monti, al prefetto di Sassari, al direzione nazionale della Protezione civile, al presidente della Regione Sardegna, all’assessore regionale ai Lavori Pubblici. Ecco il documento pubblicato da Panorama:
Il primo cittadino aveva parlato esplicitamente di un “significativo rischio idrogeologico nel territorio che rappresento” che era stato riscontrato dopo un sopralluogo effettuato dal Genio civile e la Protezione civile regionale che, “pur raccomandando l’attuazione del piano predisposto dal Comune” non ha assunto, al pari di quella nazionale, “alcun impegno al riguardo”. A questo punto il sindaco chiede, “al fine di evitare la perdita di vite umane”, che gli venga concesso di derogare al Patto di Stabilità e spendere i soldi che il Comune ha a disposizione, ovvero circa 32 milioni di euro a fronte dei 27 stimati per gli interventi necessari, per lavori di messa in sicurezza della zona. All’allarme, non è stato dato ascolto. E ora l’Isola e l’Italia piangono.