Se la Sardegna è in emergenza, anche Letta e il Pd devono correre ai ripari. Renzi infatti inonda il suo partito e, forte della vittoria nei circoli, attacca il ministro Cancellieri.
Intanto Matteo Renzi torna ad attaccare, confermando la sua posizione. “Sono per le dimissioni di Cancellieri, indipendentemente dall’avviso di garanzia o meno”. Sono queste le parole dell’ex rottamatore nella sua Enews settimanale. “L’idea che ci siamo fatti dell’intera vicenda Ligresti è che la legge non sia uguale per tutti e che se conosci qualcuno di importante te la cavi meglio. E’ la Repubblica degli amici degli amici: questo atteggiamento è insopportabile”.
“I media – dice ancora Renzi – scrivono che il ministro Cancellieri dovrebbe dimettersi se le arrivasse un avviso di garanzia. Non la penso così e so che adesso non tutti saranno d’accordo con me: le dimissioni non dipendono da un avviso di garanzia. L’avviso di garanzia è un atto di tutela verso l’indagato, non è una sentenza di condanna: vent’anni di giustizialismo soprattutto mediatico hanno trasformato uno strumento a favore della difesa in una condanna preventiva. Un Paese civile, un Paese che cambia verso, è un Paese in cui non basta un’informazione di garanzia per condannare una persona. Se diventerò segretario del Pd su questo tema vorrei combattere una battaglia culturale”.
Il sindaco di Firenze assicura che una sostituzione del ministro della Giustizia non indebolirebbe Letta. “A chi dice – scrive -: Renzi fa questo per indebolire Letta. Bene, sia chiaro: se cambia il ministro della Giustizia il Governo Letta è più forte, non più debole”. “Perché – sottolinea – con questo ministro, qualsiasi intervento sulle carceri, qualsiasi posizione sulla riforma della Giustizia sconterà un giudizio diffidente di larga parte degli italiani”.
“Ma cosa farà il Pd in Parlamento? Se Cancellieri non si dimette – spiega il sindaco fiorentino -, il gruppo del Pd si riunirà. Spero che nel gruppo si voti, in modo palese, con ciascun parlamentare che esprime la sua opinione spiegandola ai colleghi e agli elettori. Abbiamo molti parlamentari capaci: sono certo che non avranno paura delle loro idee”.
Renzi sottolinea che “poi, siccome siamo un partito e non un’accozzaglia di gente, tutto il gruppo vota secondo le indicazioni della maggioranza. Se fossi segretario chiederei di partecipare alla discussione. Non lo sono, almeno per il momento e non sono parlamentare: dunque non ho titolo per esserci”.
Letta, secondo le ultime indiscrezioni, avrebbe quindi deciso di partecipare all’assemblea Pd per la sfiducia della Cancellieri, per cercare di blindare il ministro al suo posto.
pd valdengo
/ novembre 19, 2013Reblogged this on .