La Cina è in fase di accelerazione per quel che riguarda la trasformazione della propria società e ora si cerca un rapporto più armonioso con il resto del mondo. Lo si capisce da due annunci giunti da Pechino e che parlano dell’attenuazione del controllo delle nascite imposto con la legge del figlio unico e la fine dei campi di lavoro. Tali decisioni dimostrano una nuova attenzione rivolta alla società e non al mercato, senza dimenticare che rappresentano un notevole passo avanti rispetto alle sollecitazioni internazionali sul piano del rispetto dei diritti umani. Del resto, il presidente della Repubblica popolare e segretario generale del Partito comunista cinese, Xi Jinping aveva annunciato, si era già espresso al riguardo al Plenum del Comitato centrale. Come spiega Repubblica:
Il Partito Comunista cinese ha annunciato l’abbandono di quella forma di controllo delle nascite che da decenni obbliga la famiglie cinesi ad avere un solo un figlio. La misura, annunciata oggi, è stata approvata nell’ambito delle ampie e radicali riforme varate dalla riunione del Comitato centrale del Partito che si è svolta dall’8 al 12 novembre a Pechino. Secondo quanto annunciato, in realtà, la politica del figlio unico non verrà abbandonata del tutto ma allentata e corretta per promuovere “uno sviluppo equilibrato a lungo termine della popolazione in Cina”. Questo attraverso un ammorbimento della legge del figlio unico, in base al quale sarà consentito alle coppie di avere due bambini se uno dei due genitori è figlio unico. L’aggiustamento riguarda il fatto che prima solo se entrambi i genitori erano figli unici, la coppia poteva avere due figli. Considerato che la legge che vieta di avere più di un figlio è entrata in vigore nel 1979 come drastica misura per il controllo delle nascite teso a contrastare il fortissimo incremento demografico del Paese, vi sono moltissime possibilità che nelle giovani coppie cinesi vi sia almeno uno dei due che sia figlio unico. A questo si aggiunga l’allarme lanciato all’inizio dell’anno da alcuni funzionari sul progressivo invecchiamento della popolazione e sul calo della popolazione in età da lavoro, dopo tre decenni di tumultuosa crescita economica.
Ma il cambiamento non riguarda solo la legge sul figlio unico ma anche l’abolizione del sistema di “rieducazione attraverso il lavoro” nell’ambito “dell’impegno per migliorare la situazione dei diritti umani e il sistema giudiziario”. Stando a quanto riporta la Nuova Cina, tale misura sarà accompagnata anche dalla “graduale” riduzione dei crimini soggetti alla pena di morte. Verranno inoltre migliorate le leggi in materia di correzione e punizione, nel senso di aiutare i detenuti a tornare alla società, e le leggi che regolano il sistema carcerario e “il Paese lavorerà per vietare confessioni estorte attraverso la tortura e gli abusi fisici”. I tribunali dovranno essere più severi nel non ammettere “prove ottenute illegalmente” mentre alle forze di polizia viene richiesto di adottare sistemi più trasparenti sia nelle indagini che nelle perquisizioni e sequestri. Ma c’è anche un impegno a tutelare e migliorare il sistema di difesa legale dei cittadini: “Gli avvocati giocheranno un ruolo importante nella protezione dei diritti legali e degli interessi dei privati cittadini e delle società nel rispetto della legge”. Avvocati, si legge ancora, i cui diritti di praticare saranno protetti.
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