«Abbiamo fondati motivi di credere che la metodologia usata nei concorsi comunali non è in grado di garantire l’anonimato. Per questo abbiamo dato mandato all’avvocatura di approfondire la correttezza delle procedure», così il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Si va quindi verso un possibile annullamento dei concorsi. Si dovrebbe quindi ricominciare tutte le prove con trecentomila candidati per 1995 posti e in questo caso i costi lieviterebbero.
Il sindaco spiega: «Abbiamo disposto verifiche a campione in tutte le procedure concorsuali. Ci sono fondati motivi che la metodologia utilizzata non è in grado di garantire il principio dell’anonimato. Ho dato quindi mandato alla direttrice del personale e al capo dell’avvocatura di approfondire la correttezza delle procedure rispetto all’anonimato dei concorrenti entro 24 ore».