Era il 4 novembre 2008 quando gli americani dissero “Yes, we can”. E Barack Obama divenne il primo presidente nero degli Stati Uniti sconfiggendo il repubblicano John McCain con un vantaggio di 10 milioni di voti. Ieri è stato il quinto anniversario di quelle prime elezioni e una rapida carrellata fotografica è sufficiente per mostrare come la tensione di questi ultimi anni abbia cambiato l’aspetto del presidente.
Questi cinque anni sono stati ricchi di sfide, non tutte vinte. Non è stata mantenuta la promessa di chiudere Guantanamo, sono stati attivati 7.500 droni in grado di uccidere a distanza, si è minacciato un intervento militare in Siria, senza contare lo Shutdown e lo scandalo Datagate. Sono solo alcuni dei temi che non hanno permesso a Obama di trascorrere notti serene. Tutto questo non solo ha intaccato la promessa di trasparenza fatta cinque anni fa, ma ha lasciato segni anche sul suo volto. E se lo scorso novembre, dopo la sua rielezione, la rivista Bloomberg Businessweek ha mostrato un’immagine del presidente artificialmente invecchiata con la scritta: “I prossimi quattro anni”, ora la sua trasformazione non è più una simulazione.