Una nuova verità starebbe emergendo sul caso di Simona Riso, la ragazza trovata agonizzante nel cortile della sua abitazione e morta dopo qualche ora all’Ospedale San Giovanni. Sembrerebbe infatti che alcuni graffi riscontrati sul corpo sarebbero compatibili con la caduta dal tetto da parte della ragazza. Ora si aprono però nuovi interrogativi: Simona si è gettata o è stata spinta? E’ forse stato un incidente o un atto volontario? I dubbi degli inquirenti sono molteplici anche perché la ragazza abitava al piano terra, come mai era salita sul tetto? Era da sola? Secondo gli inquirenti le circostanze della morte di Simona Riso sarebbero circoscritte all’ambito in cui viveva, quindi non sarebbe stata trascinata nel cortile, e ad un arco di tempo che va dalle 4:45, ora in cui sentì la madre al telefono, e le 7, quando è stata trovata agonizzante.
Un ambito che sembra confermato anche dall’esame dei video delle telecamere a circuito chiuso della zona, dai quali non sarebbero emersi movimenti sospetti. Al vaglio del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e del sostituto Pisani c’è anche l’assunzione di farmaci da parte della giovane, in particolare di un potente ansiolitico del quale, nell’appartamento, sono stati trovati una confezione e la relativa prescrizione. Un quadro più completo si potrà avere quando saranno terminati gli esami tossicologici e quelli sulle tracce organiche trovate sulla maglietta che indossava.