L’omofobia a Milano dilaga e l’ennesimo episodio avvenuto la sera di domenica 27 ottobre, verso le 2 di notte, è un atto violento e inaccettabile. Alcune bottiglie contenenti urina sono infatti state lanciate contro i clienti di un locale per gayfriendly, il bar Momo. L’episodio è stato riportato nella cronaca locale dell’edizione milanese de La Repubblica:
Il bar Mono, a Milano, aveva appena chiuso. Un’auto si è avvicinata e senza fermarsi i suoi passeggeri hanno lanciato prima insulti, poi bottiglie di urina contro i clienti.
Ancora su La Repubblica si legge:
“Da parte dell’Arcigay, che ha subito sporto denuncia, non si fa allarmismo. Ma un collegamento di ordine politico sì: «Mentre in città le sentinelle in piedi, i cattolici integralisti, psichiatre affascinate dai confessionali e fascisti di ieri e di oggi rialzano la testa proclamando il loro odio per gli omosessuali travestendolo in teorie e forme di libertà di opinione — dice il presidente Marco Mori — improvvisamente in pieno centro riappaiono forme di violenza premeditate che non si vedevano da anni, nemmeno nel peggior scenario periferico che Albertini, Moratti e De Corato hanno creato e lasciato in eredità alla città. Non sono coincidenze. I mandanti culturali e ideali di queste aggressioni sono chiari e noti»”.
Anche il circolo Pd della zona si è mosso contro questi attacchi. Episodi comunque sporadici nella città di Milano, ma che richiedono maggiore sensibilità secondo Arcigay:
“«L’amministrazione ormai in sella da più di due anni non può continuare ad invocare l’alibi del bilancio e rinviare azioni concrete di inclusione e lotta alle discriminazioni — sottolinea Mori — capaci di generare quel cambiamento promesso e più volte annunciato. E deve sostenere le iniziative nel territorio appoggiandole anche economicamente, amplificandone le potenzialità. Altrimenti Pisapia e compagni si rassegnino a vedere di nuovo il vento cambiare e la città fare passi indietro riguardo a temi quali accoglienza, rispetto per le comunità e inclusione sociale»”.