Le più recenti dichiarazioni di Salvatore Ligresti potrebbero essere l’ultimo colpo di mannaia sull’imbarazzo già creato nell’esecutivo dall’intercettazione della Cancellieri? L’indiscrezione che oggi è comparsa su Il Corriere è il racconto di una delle deposizioni dell’imprenditore siciliano di fronte ai magistrati di Torino. “Già nel 2012 – scrive il quotidiano – Ligresti viene interrogato più volte come indagato a piede libero. Non sono mai verbali esplosivi. Però ogni tanto lanciava delle briciole che, al vaglio degli inquirenti, prendono comunque corpo”.
Ligresti racconta ad esempio di aver interceduto con Berlusconi per far ottenere a Giancarlo Giannini presidente Isvap (autorità di controllo delle assicurazioni), un incarico all’Antitrust. Ed è proprio mentre parla di Giannini che – spiega sempre il Corriere – spunta il nome della Cancellieri che in quel momento non è più solo un prefetto ma ministro del governo Monti. E’ lì che Ligresti spiega come si fosse fatto più volte portavoce di istanze altrui di fronte a Berlusconi, citando il caso Cancellieri e il suo desiderio, quando era prefetto, di non cambiare incarico.
“Un episodio in sè piccolo – scrive Ferrarella su Il Corriere – e privo di rilevanza penale ma che ora a posteriori potenzialmente in grado di mettere in una luce differente il telefonico dispiacere del Guardiasigilli per gli arresti della famiglia il 17 luglio e il suo successivo interessamento con in vertici del Dap per la salute di Giulia Ligresti”.
Intanto su internet impazza l’hashtag #Cancellieridimettiti: