Scontro durissimo in Campidoglio tra l’assessore al trasporto, Guido Improta, e al Bilancio, Daniela Morgante. Al centro della contesa la metro C. Tra il segretario generale Liborio Iudicello e il ragioniere generale Maurizio Salvi è il riflesso di due linee distinte e divaricanti sostenute da Improta e Morgante e che hanno fatto salire la tensione all’interno della giunta fino a quella che sembra un’inevitabile rottura definitiva.
Improta, di fronte alla domanda «questa giunta durerà cinque anni?», confeziona una risposta che apre a molte speculazioni: «Marino durerà cinque anni, ma è prevedibile che lungo la strada questa squadra cambi. Quando mutano gli obiettivi cambiano anche coloro che devono raggiungerli». Il caso delle risorse della metro C parte dal rifiuto del ragioniere a firmare l’atto. La memoria varata gli offre la copertura politica e amministrativa, ma prospetta un percorso assai complesso (che rischia di cozzare con la necessità di fare presto ed evitare la chiusura dei cantieri). Il dipartimento mobilità, sulla base di un parere dell’avvocatura, dovrà adottare «ogni provvedimento necessario nel rispetto degli impegni giuridico-economici assunti da Roma Metropolitane nei confronti del contraente generale – il consorzio di imprese – che garantisca l’amministrazione da ogni pregiudizio di natura risarcitoria». Solo dopo ci sarà il via libera della ragioneria.