Duro confronto tra il premier Letta e il M5S questa mattina in aula. La bagarre è scoppiata quando il deputato 5 stelle Carlo Sibilia ha attaccato il presidente del Consiglio e l’esecutivo “Forse abbiamo sbagliato a chiamarvi bugiardi e ladri. Voi avete svenduto l’Italia per trenta denari quindi l’unico appellativo che meritate è quello di Giuda” e poi ha aggiunto “Il suo governo è illegittimo e sovversivo perchè nessuno l’ha votato e perché nasce nelle stanze della sua fondazione”.
Letta è andato all’attacco e ha risposto: “È difficile, tra i vari insulti che mi ha rivolto, trovare temi concreti in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Metà del suo intervento è legato al tema di una fondazione (VedRò, ndr) che ha deciso di chiudere i battenti proprio per evitare il conflitto interessi, il che le consentirà la prossima volta di parlare del tema di merito, il Consiglio europeo”. Il premier ha inoltre ricordato a Sibilia che “il presidente del Consiglio non può essere destituito dal presidente della Repubblica, ma da questo Parlamento”.
Parlando di Europa e di austerità, Letta ha spiegato che “i sacrifici” e la “disciplina delle finanze pubbliche sono necessari, ma accettabili se poi c’è una ricompensa, se c’è una svolta, una uscita, una prospettiva”, ha detto Letta, sottolineando che “per uscire dalla crisi la via giusta è unire maggiore responsabilità e maggiore solidarietà”.
Dopodomani il premier sarà a Bruxelles per il Consiglio Europeo: “Chiederemo al Consiglio europeo di giovedì 4 impegni precisi: il dramma di Lampedusa è una questione europea; misure immediate per mettere in atto il programma di sorveglianza Eurosur e rafforzare Frontex; un piano d’azione per la gestione dell’emergenza migratoria; dialogo con i Paesi del Mediterraneo”.
Sempre il premier nel suo intervento ha poi spiegato: “L’Europa deve creare rapporti stabili con i paesi confinanti da cui proviene l’immigrazione. Servono poi politiche comuni di asilo e di immigrazione, non credo siano adeguate, ne parleremo nel semestre italiano e anche in quello greco, perché il 2014 deve essere un anno di svolta. Le politiche di immigrazione e di asilo e il Mediterraneo saranno politiche centrali in vista dell’agenda che insieme, governo e parlamento, dobbiamo mettere a punto in vista del semestre Ue. Su questi temi a Bruxelles non accetteremo compromessi al ribasso”.
pd valdengo
/ ottobre 22, 2013L’ha ribloggato su .