La Merkel sembra aver giocato bene le sue carte con Spd e porta a casa la mano che potrebbe essere decisiva per arrivare verso la grande coalizione tedesca. Il congresso ristretto della Spd ha oggi votato a larga maggioranza il via libera all’avvio di trattative di governo con la Cdu-Csu per dar vita al prossimo esecutivo che guiderà la Germania.
Solo 31 dei circa 230 delegati hanno votato contro negoziati per una grande coalizione. Due gli astenuti. Accolta quindi a maggioranza plebiscitaria la raccomandazione della direzione per un governo di larghe intese con i cristiano democratici.
Non solo il leader Spd, Sigmar Gabriel, era in favore ma alla fine anche la governatrice del Nord-Reno-Vestfalia, Hannelore Kraft, inizialmente molto critica.
Mercoledì parte il primo round di trattative di governo. Fra le richieste imprescindibili della Spd, un salario minimo di 8,5 euro l’ora, doppia cittadinanza, più fondi per l’assistenza agli anziani e ai malati, pensioni minime. In compenso la Spd non insisterà più su aumenti di tasse, irricevibili per l’Unione.
Alla fine, in un congresso regolare a metà novembre, i circa 470.000 iscritti Spd dovranno votare sull’accordo di governo.