Non è certo per fare i conti in tasca o per speculare sui soliti compensi, a detta di alcuni, gonfiati che è scoppiata la polemica sul passaggio di Maurizio Crozza in Rai. Il periodo storico e la crisi dell’Eurozona sicuramente amplificano il coro dei dissidenti davanti a somme inimmaginabili che vengono distribuite in Rai (quindi nella tv pubblica italiana) mentre c’è chi dorme in auto e non ha più una casa poiché la banca, dopo 12 anni di mutuo pagato, ha portato via un bene essenziale a una famiglia di Chioggia. Certo le tensioni sociali stridono se si pensa anche ai comparti industriali in fuga dall’Italia o a Telecom che sta per essere venduta, mentre nella tv pubblica continuano a essere elargiti stipendi milionari. E’ il Giornale a svelare che arriverà giovedì, cioè nella prossima seduta di Consiglio d’amministrazione della tv pubblica , il contratto di Maurizio Crozza.
I dettagli li anticipa Laura Rio:
Confermata l’ipotesi di un accordo del valore complessivo di 25 milioni di euro: tra i 4,5 e i 5 andrebbero al comico, mentre i restanti servono per la produzione del programma, gestita dalla Itc2000, società di Beppe Caschetto, manager di Crozza.
Il one man show dovrebbe andare in onda da marzo 2014 su Raiuno, appena finito Sanremo, fino all’estate 2016. L’accordo, infatti, sarebbe biennale.
In totale il contratto prevederebbe una cinquantina di puntate (per l’esattezza 53 – una ventina nel 2014, un’altra ventina nel 2015 e le restanti nel 2016), ognuna al costo di 475mila euro. E proprio questo dettaglio sarebbe quello contestato da alcuni consiglieri, che ritengono troppo alta tale cifra in considerazione del fatto che si tratta di uno show della durata di 70 minuti (evviva, finalmente su Rai1 approderà il promesso formato corto).
Il Giornale calcola anche il compenso al minuto di Crozza:
Dunque 475mila euro diviso 70 fa 6.785 euro al minuto! Per avere un raffronto basta pensare che uno show di prima serata, della durata ben più lunga di due ore e mezza (come Tale e quale show o Ballando con le stelle), costa attualmente tra i 500 e 600 mila euro a puntata. Ma, mentre questi programmi hanno forti costi di produzione: dai numerosi ospiti, ai famosi concorrenti, al trucco, alle riprese in esterna, il comico sta semplicemente su un palco, (quasi sempre) da solo, impegnato nelle sue spassose imitazioni.
In ogni caso da venerdì Crozza tornerà in onda su La7, per l’ultima stagione. Otto puntate fino a dicembre, poi il trasferimento a Viale Mazzini.
Dove la serata del venerdì post Festival di Sanremo potrebbe essere formata da Crozza prima e Benigni dopo (in partenza verso le 22.30) con le letture dantesche registrate la scorsa estate (il comico toscano avrebbe trovato l’accordo con la Rai: 4 milioni di euro per lo show sui Dieci comandamenti e per le seconde serate, appunto).
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