Ormai in Italia non ci si sorprende più, neppure l’ennesima pozione amara. Tutto e il contrario di tutto può essere possibile ed ecco che la Service Tax che doveva far dimenticare l’Imu e contenere i costi per gli italiani viene spazzata via dalla TRISE! Alcuni già ipotizzano che il cambio sia stato reso necessario avendo in passato promesso con la denominazione “la service tax” una tassa soft che doveva essere “meno della metà di Imu e Tares insieme” e non potendo arrivare a far quadrare i conti pubblici ecco che si è preferito cambiare nome alla tassa. Ma questo lo dicono soltanto i maligni!
«È istituito in tutti i comuni un tributo sui servizi comunali, denominato TRISE che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani(TARI); la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni (TASI)». Si legge nella bozza della legge di stabilità.
Arriva anche la deduzione Irap, ma è solo per i neo-assunti e il massimo delle deduzioni è di 15mila euro a dipendente.
Esclusione del patto di stabilità interno «al fine di consentire agli enti locali nel 2014 e 2015 i pagamenti in conto capitale». È quanto prevede una prima bozza della legge di stabilità in cui dalla norma si calcolano oneri «sull’indebitamento e sul fabbisogno di 1.000 milioni di euro per l’anno 2014 e di 1.000 milioni per l’anno 2015». Regioni e enti locali non potranno più ricorrere ai derivati. Lo prevede una prima bozza della legge di stabilità. Finora il blocco al ricorso alla finanza derivata era temporaneo, in attesa di un regolamento. Con la legge di stabilità diventerebbe definitivo. Stop quindi hai derivati!
Sanità? «Siamo in contatto con loro e alla fine troveremo una soluzione equa per tutti quanti», ha spiegato il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni rispondendo alle preoccupazioni dei presidenti delle Regioni.
Nella legge di stabilità c’è spazio per gli investimenti «sia quelli di natura infrastrutturale come ferrovie e Anas sia un allentamento del patto di stabilità per i comuni» che daranno «più risorse agli investimenti».Gli investimenti, per Saccomanni, sono «soprattutto di sostegno per le riforme idrogeologiche, per edilizia scolastica, progetti che possono essere attuati rapidamente».
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