Dopo la nomina di Flavio Zanonato a ministro dello Sviluppo Economico, il 28 aprile di quest’anno Ivo Rossi è diventato sindaco facente funzioni della città veneta di Padova. Un centro che da anni conosce e fa i conti con il problema dell’immigrazione, con aggressioni ad anziani in pieno centro, con i cimiteri dove visitatori vengono aggrediti e il Comune si è visto costretto a interrompere l’erogazione d’acqua perchè veniva utilizzata per lavare i panni o farsi una doccia, con gli agenti aggrediti da accattoni-falsi invalidi che lanciano le loro stampelle. In questo contesto il sindaco Rossi si è trovato a rispondere alle domande postegli da Il Gazzettino. Lui, uomo del Pd, non è d’accordo con l’indulto. I relativamente pochi episodi di violenza che si sono verificati nella sua città “hanno incrinato la fiducia dei cittadini, la loro sensibilità, e l’insicurezza anche se solo ‘percepita’ alla fine ha gli stessi effetti di quella reale”. Quindi cosa bidognerebbe fare? “Non bisogna smettere di fare quello che stiamo facendo, vigilare, controllare, presidiare il territorio, investigare. La sicurezza pubblica non è esattamente affare mio, ma coinvolge tutta la città, e questa sì mi deve stare a cuore. E in questi giorni c’è una preoccupazione in più…”. Che sarebbe? “Tanta fatica per fermare i responsabili, e poi, tra un po’, ce li vedremo tornare tutti liberi. Vede, da cittadino so benissimo che le condizioni di vita nei nostri carceri sono disumane, non degne di un Paese civile. Eppure, da amministratore, so anche che gli indulti rimettono sulla strada criminali, soprattutto spacciatori, che non sanno fare altro che tornare a delinquere. E non va bene, nè ovviamente per la sicurezza nè tantomeno per il ‘morale’ delle forze dell’ordine: pensi lei come ci si potrebbe sentire se tutti i nostri sforzi risultassero inutili, e gli ex arrestati ci facessero ‘ciao’ per strada…”. Il primo cittadino mira quindi a un “maggiore coordinamento tra tutte le forze in campo” al fine di “creare una polizia ‘di prossimità’, sempre più presente nel territorio”. Ma il problema, per quanti sforzi si possano fare, è che “gli strumenti normativi a disposizione sono scarsi. Ad esempio, gli accattoni che si vedono continuamente in giro sono praticamente tutti “regolari”, grazie alle sanatorie del passato: possiamo sanzionarli, ma basta. E nonostante ogni nostra azione ‘scoraggiante’, continuano ad arrivare anche nomadi, a volte solo in transito, certe altre con intenzioni più ‘stanziali'”.
Ribelli in casa Pd: “Indulto? Un errore, criminali di nuovo in strada”
Pubblicato da tdy22 in ottobre 11, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/11/ribelli-in-casa-pd-indulto-un-errore-criminali-di-nuovo-in-strada/
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