Una maglietta shock che vorrebbe mettere al centro dell’attenzione la donna nella sua parte più intima, ma il cui gusto non convince fino in fondo: peli pubici, ciclo mestruale e masturbazione femminile. L’ultima provocazione creata per American Apparel dall’artista e fotografa canadese, la 22enne, Petra Collins vorrebbe essere la summa di tutti i tabù che ruotano intorno al sesso femminile, ma forse, secondo alcuni, finisce per essere una caricatura di se stessa. Sicuramente rompe con quell’immagine di “donna Barilla” e arriva in un momento in cui la pubblicità di molti marchi è sotto accusa proprio per aver relegato la donna a mero oggetto sessuale o a mamma rassicurante in un mulino che offre come massima aspirazione la vita domestica.
Ma la maglia non riesce ad avere la stessa forza dirompente che si può leggere nei “monologhi della vagina”, sembra una piatta nomenclatura dell’organo femminile e non trova sulla maglia il protagonismo e lo spazio di cui avrebbe bisogno. Molto meglio andare sul classico e godersi “la nascita del mondo” di Coubert in attesa della prossima provocazione di American Apparel