Pensionati bersagliati dalle richieste dell’Inps che chiede rimborsi ai cittadini poiché erroneamente l’ente in passato ha erogato somme non spettanti. Così alcuni anziani si sono visti recapitare il conto di 38 mila euro per una reversibilità errata, 10 mila per una quota pensione stimata superiore al dovuto, 6 mila per un errore del 1980, 4.800 euro per una pensione di invalidità civile considerata “non spettante”. Questi naturalmente sono solo pochi esempi in un caos generalizzato dove oltre 1000 pensionati nell’ultimo anno si sono rivolti spaventati e terrorizzati dalle richieste al patronato Uil per chiedere spiegazioni e sostegno legale. Molte richieste avvengono ormai con ritardi superiori ai 10 anni previsti per legge e/o con motivazioni non sempre definite. Una situazione paradossale che si sta ripercuotendo a Roma, in maniera massiccia che si sta allargando anche in altre città dove l’Inps continua a inviare raccomandate con richieste davvero “insolite”.