Raoul Bova ha i riflettori del gossip puntati su di lui in quest’ultimo periodo, per la separazione dalla moglie Chiara Giordano e per le voci sulla sua presunta omosessualità. Il 44enne attore romano, che a dicembre ritroveremo sugli schermi cinematografici in Indovina chi viene a Natale di Fausto Brizzi, ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair. “Se io sono un personaggio pubblico e conosco le regole del gioco, i miei figli non hanno fatto nulla per meritarsi questo trattamento. L’assedio dei fotografi li spaventa. Poi c’è la scuola: i compagni a casa hanno genitori che leggono, ascoltano, e a tavola commentano queste cose, e i figli le sentono, e tornando a scuola le ripetono, con la cattiveria che possono avere i bambini: tuo padre sta male, tuo padre è un ladro, tuo padre divorzia, tuo padre è gay. Se mi vedo costretto a parlare, è per proteggere loro”. Ha raccontato alla rivista che uscirà in edicola mercoledì 9 ottobre. Per quel che riguarda il suo matrimonio, durato 13 anni, spiega: “Chiara e io nel tempo siamo molto cambiati. Il cambiamento a volte unisce e a volte no. Noi due, purtroppo, non ci siamo più capiti… Allora è iniziato un periodo molto lungo – quasi tre anni ormai – in cui ci siamo parlati, ci siamo confrontati”. E continua: “Abbiamo provato in tutti i modi a risolverli, quei problemi, ma purtroppo non è bastato. E alla fine abbiamo deciso di comune accordo, con grandissimo dolore e con grandissima civiltà, di prendere strade diverse. Lo abbiamo fatto perché crediamo troppo al valore della famiglia per tenerla in piedi a qualunque costo, come facciata, senza onestà. E’ un atto non dico di amore, ma di rispetto per l’amore che c’è stato tra di noi”. Dopo di che ha smentito la sua presunta omosessualità, sottolineando che se fosse gay non avrebbe alcun problema a farlo sapere: “Lo dico apertamente, mi piacciono le donne. Se fossi omosessuale, credo che non avrei nessun problema a riconoscerlo. O forse non lo direi: perché questo obbligo di dichiararsi, di giustificarsi? Nessuno va in giro a dire: piacere, sono etero. Più di metà dei miei amici sono gay. Persone con cui sono cresciuto e andato a scuola, con cui lavoro. E’ per loro, soprattutto, che mi fa ribrezzo questo modo razzista e retrogrado di usare l’etichetta di omosessuale come una macchia inconfessabile, come una peste”.
Bova smentisce le voci sulla sua presunta omosessualità: “Mi piacciono le donne”
Pubblicato da tdy22 in ottobre 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/08/bova-smentisce-le-voci-sulla-sua-presunta-omosessualita-mi-piacciono-le-donne/
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