Rivoluzione nel mondo della sigaretta in Europa. Immagini shock sui pacchetti sulle sigarette “bionde” che arriveranno a coprire il 65% della superficie del pacchetto, limitazioni alla pubblicità delle sigarette elettroniche e il divieto di vendita delle sigarette al mentolo o aromatizzate. Il divieto su tutto il territorio comunitario dovrebbe scattare nel 2022, ma qualcuno ha già levato gli scudi: tra questi c’è anche Angela Harbutt, rappresentante di un gruppo di fumatori che ha spiegato come «i consumatori avranno sentimenti contrastanti. Siamo contenti che alcuni prodotti siano stati graziati, ma molti sono arrabbiati per le limitazioni su dei prodotti che per anni sono stati molto popolari. La proibizione non funziona e tutti quei prodotti messi al bando di certo saranno presto disponibili sul mercato nero.».
Dibattito accesso anche su l’e-cig dove diversi sostenitori avrebbero chiesto per questi prodotti la stessa regolamentazione di cerotti e gomme da masticare in sostituzione della nicotina, ma questa ipotesi è stata scartata dal parlamentari.
Nonostante questo, in molti si sarebbero schierati a favore della sigaretta elettronica, considerata un ottimo sostitutivo del tradizionale tabacco quando si vuole smettere di fumare. «Le sigarette elettroniche possono gare la differenza – ha detto in aula il deputato liberaldemocratico Chris Davies – Centinaia di ex fumatori mi hanno scritto per dirmi che le sigarette elettroniche li hanno aiutati a smettere di fumare quando nient’altro aveva funzionato. Funzionano perché non sono medicinali, ma prodotti che forniscono ai fumatori un’alternativa alle sigarette. Ogni anno 700.000 persone in tutta Europa muoiono a causa di patologie legate al fumo: non dovremmo fare nulla che possa ostacolare la diffusione delle sigarette elettroniche».
Anche il deputato conservatore Martin Callanan ha dichiarato che «togliere le sigarette elettroniche dagli scaffali sarebbe una follia», perché si sono rivelate risolutive per molte persone intenzionate ad abbandonare il vizio del fumo. Callanan ha sottolineato come molti produttori di sigarette elettroniche non riuscirebbero a sopravvivere in presenza di una regolamentazione più rigida, il che si tradurrebbe anche nella perdita di migliaia di posti di lavoro.