E’ avvenuto alle ore 6 italiane, mezzanotte di Washington. Si chiama shutdown ed è la paralisi di tutti i servizi non essenziali dell’amministrazione. Un blocco che tocca 800mila dipendenti pubblici che vengono “congelati” dalle loro mansioni. Resteranno attivi l’esercito, i controllori di volo, i programmi sanitari per anziani e poveri (Madicare e Medicaid). L’ultimo shutdown si ebbe 18 anni fa, tra novembre 1995 e gennaio 1996, quando il presidente era Bill Clinton. Come mai lo shutdown avviene sempre con i presidenti democratici? La risposta è che sono i repubblicani più propensi a sospendere ogni attività “non essenziale”. Non è nella politica democratica pensare di non approvare la legge di bilancio e far ricadere su milioni di cittadini un dramma economico e sociale di gigantesca entità. Inoltre, buona parte, della base democratica non ha le grandi aziende, ma fa parte di quei dipendenti pubblici a cui ora viene congelato l’assegno mensile. Sono i repubblicani, la parte più ricca del paese, coloro che gestiscono gran parte delle lobby quindi ad applicare il blocco e a incolpare Obama di non essere tornato sui suoi passi per la riforma sanitaria, quell’Obamacare che i repubblicani detestano.
Duro il commento di Barack Obama: “”Malauguratamente”, ha affermato il presidente in un video realizzato dalla Casa Bianca per il network militare, “il Congresso non ha adempiuto le proprie responsabilità. Non è stato capace di approvare un bilancio e, come risultato, gran parte della nostra amministrazione adesso deve chiudere, fino a quando il Parlamento non tornerà a finanziarla”.
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