Si spezzano i fili per salvare Telecom. Con la crisi in corso sembra che il piano per salvare Telecom da Telefonica sia ormai lontano. Il Pdl ha già attaccato le misure pensate da Palazzo Chigi per bloccare la scalata. Prima è intervenuto il capogruppo Renato Brunetta, sparando ad alzo zero sulla “golden share”, i poteri speciali che il consiglio dei ministri dovrebbe riconoscere a breve al Tesoro, accusando il governo di voler far cessare “la certezza del diritto”. Poi Antonio Catricalà ha dato il colpo di grazia e ha minato il progetto di revisione delle norme sull’Opa, cioè sulle offerte pubbliche di acquisto, affermando che le modifiche sono “possibili ma non probabili”. Cosa propone Catricalà? Praticamente di consegnare agli spagnoli Telecom poiché l’alternativa sarebbe quella dello scorporo “volontario” della rete, da rendere obbligatorio solo nel caso in cui la società non procedesse.
Alla fine Bernabé si arrende e si fanno insistenti le voci secondo cui il presidente di Telecom Italia starebbe trattando la buonuscita. Le dimissioni potrebbero essere messe sul tavolo del consiglio di amministrazione di giovedì prossimo. La decisione sarebbe giustificata con la volontà di non creare spaccature all’interno dello stesso board sull’offerta di Telefonica.