Marco Trani si è spento a 53 anni a causa di un’emorragia celebrale che lo aveva colpito qualche giorno fa. Il ricovero all’ospedale Sant’Andrea di Roma è stata l’ultima tappa di uno dei dj più acclamati d’Europa. Aveva iniziato a collaborare come fonico e poi come speaker nelle prime radio private di Roma. Aveva appena 18 anni quando nel 1978 approdò alla trasgressiva discoteca Easy Going. Poi dopo Roma arrivò Firenze, Milano, Venezia, Bari, Bologna, Cortina d’Ampezzo, fino a giungere sulla costiera adriatica dove lo attende a braccia aperte il Pascià di Riccione che lo consacrerà definitivamente come il disc-jockey più talentuoso degli anni Ottanta.
E’ il 1988 quando Marco Trani si lascia affascinare dall’avvento delle nuove tecnologie (potenti sound system, campionatori, etc.) che lo proiettano nei migliori clubs europei: Ministry of Sound, London; Fabric, Queen Les Bains, Paris; Space, Manumission, Privilege, Pasha,Amnesia Ibiza; KM Disco, Costa del Sol; Penelope, Alicante; Titos, Palma de Mallorca e molti altri. C’è chi ritiene che Trani abbia fatto ballare almeno 30 milioni di persone.
Ma Trani è stato anche produttore discografico e di dj-remixer. In questa veste ha collaborato con artisti di spessore mondiale come Talk Talk, Amii Stewart, Blackbox, Linda Wesley, Mike Francis, Renato Zero, Tony Renis, Jovanotti, F.P.I. Project, Twilight ed altri. Nel 2010 insieme con Corrado Rizza, Marco Trani ha firmato il libro “I Love The Nightlife”, 350 pagine che raccontano la loro vita di disc-jockeys, con 700 foto inedite.