Roberto Saviano nel suo ultimo libro dal titolo «Zero, zero, zero» edito da Feltrinelli, accenna al maxi sequestro di hashish avvenuto sulla Sheldan, imbarcazione di proprietà dello skipper francese Jean Luc Capelle. L’imbarcazione affittata a clienti che poi erano stati bloccati a Imperia con un carico di droga era quindi diventata la “protagonista” di uno dei capitoli del libro di Saviano. Secondo lo skipper francese, l’esposizione dei fatti come raccontati da Saviano costituirebbe una grave diffamazione e oltretutto verrebbe attribuito, sempre secondo i legali si Capelle, di narcotrafficante allo skipper che invece sarebbe estraneo ai fatti. Il passaggio più contestato è da riscontrarsi quando Saviano scrive «Gli skipper di imbarcazioni a vela e a motore sono una forza crescente a disposizione del narcotraffico» e più avanti racconta l’esperienza della Sheldan, ma il proprietario non viene citato.
Ora si aspetta che la magistratura segua il suo corso e chiarisca se ci possono essere gli estremi di una diffamazione anche senza aver fatto nomi e cognomi.
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