Alla fine il verdetto della Corte di Cassazione per Beppe Grillo è arrivato e oggi la sesta sezione civile ha condannato il semplice portavoce dell’M5S a pagare 25mila euro più interessi come forma di risarcimento per aver dato del “tangentista” a Giorgio Gavagno, ex sindaco di Asti, durante un affollato spettacolo al Teatro Alfieri di Asti.
Come si legge su Wikipedia, Giorgio Galvagno, ex sindaco di Asti, non è un tangentista:
Nel 1996 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Valle Manina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti).
“Le motivazioni saranno note nei prossimi giorni – ha dichiarato l’avv. Luigi Florio che ha difeso Galvagno in tutti e tre i gradi di giudizio – ma appare fin d’ora chiaro che la Suprema Corte non ha accolto la tesi difensiva che invocava per Grillo la discriminante del diritto di satira”.
“Le sentenze di primo e secondo grado – ha proseguito Florio – sono state assai precise nel puntualizzare che anche le espressioni offensive possono costituire satira purchè non siano, come è avvenuto in questo caso, oltre che inveritiere anche espressione di un comportamento meramente aggressivo”.