Il Comune di Gorizia dà causa allo Stato e rivendica i canoni di locazione non pagati per la caserma Massarelli, uno stabile di proprietà comunale che dal 1982 ospita una parte degli uffici della questura. La delibera che avvia la causa contro lo Stato è stata approvata stamani dalla giunta municipale e chiede la convalida e la successiva esecuzione dello sfratto per finita locazione della caserma, «occupata senza titolo dalla Polizia di Stato, nonché il completo pagamento dell’indennità di occupazione nel frattempo maturata». Il contratto di locazione effettivamente sarebbe cessato il 31 maggio di quattro anni fa, ma il Comune aveva poi proposto la stipula di un nuovo contratto con un canone di 234mila euro annui, ma tale contratto pur ritenuto congruo dall’Agenzia del Demanio di Udine non è mai stato firmato poiché non si è giunti a un’intesa. Nel marzo scorso il Comune ha sottoscritto con la Prefettura un verbale di conciliazione, in base al quale il Viminale ha disposto l’accreditamento di 308 mila euro, accettate dall’amministrazione comunale solo a titolo di acconto: all’appello, dunque, mancano somme per oltre 650 mila euro.
«Spero che questa azione eclatante faccia riflettere il ministero sulla gravità della situazione e che si possa risolvere questa vicenda kafkiana», ha dichiarato stamani il sindaco, Ettore Romoli, che nei mesi scorsi ha contattato a più riprese i competenti uffici della Polizia di Stato e del Ministero per trovare una soluzione.
Ma poi a sfrattare la Questura andrà la polizia? La fantasia burocratica a volte supera la realtà!