Era atteso da un centinaio tra operatori e giornalisti Matteo Renzi al suo arrivo alla scalinata di Palazzo Senatorio, a Roma, alle 12.30. Già da questo si capiva che la passeggiata ai Fori sarebbe stata parecchio “affollata”: fortunatamente si era già deciso di rinunciare alle biciclette per ragioni di sicurezza. Il sindaco di Firenze, salutati i giornalisti dall’alto, ha avvisato che non avrebbe toccato temi nazionali. Quindi, assieme a Marino e con alcuni vigili urbani intenti a organizzare un poco efficace cordone di sicurezza, si è diretto verso via dei Fori Imperiali. I due primi cittadini hanno potuto avanzare molto lentamente, a causa delle telecamere e tra urla e proteste, come quella di un giornalista che ha lamentato di non poter rivolgere domande. Tra l’assedio di telecamere i microfoni, i sindaci hanno quindi raggiunto i Fori, per una visita dalla quale sono stati esclusi molti tra giornalisti e operatori mentre alcuni sono stati fatti accedere: fatto che ha ulteriormente alimentato il nervosismo. Più tardi, nella sala della Promoteca dove si teneva una conferenza stampa di cinque minuti, una piccola protesta è stata inscenata dai cameramen che se ne sono andati contestando la disorganizzazione. Pronte le scuse del primo cittadino di Roma che ha spiegato che non si aspettava tanti giornalisti. Infine Renzi e Marino si sono allontanati, assiema all’assessore alla Scuola Alessandra Cattoi, si sono recati a pranzo alla Terrazza Caffarelli. Ma la protesta dei giornalisti non è cessata, con una lunga e animata discussione con il capo ufficio stampa del Campidoglio, Marco Girella.
