La crisi scongiurata con l’Imu è alle porte per la decadenza di Berlusconi. Trattativa fallita e Cavaliere già sul piede di guerra.
D’altra parte perché non si doveva sperare che ancora una volta le “larghe intese” potessero condannare il Pd a morte certa, in modo da riconfermare leader incontrastato del Paese il Signore di Arcore? E’ una tecnica consolidata nel Pd: si chiama autolesionismo di sinistra. Vi ricordate quando fu costretta a dimettersi la Idem che “non era a conoscenza” di dover pagare l’Ici sulla palestra? Il fatto sembrava davvero una svolta epocale… un politico che sbaglia deve pagare! Ma questo vale a sinistra, poi quando invece è stato Alfano “a non essere a conoscenza” nell’affare kazako allora c’è stata una clemenza di “larghe intese”.
Quindi lunedì i figli di Berlusconi erano pronti a chiede la grazia per il loro genitore, in fondo un po’ di indulgenza plenaria, sterzata a destra, c’è sempre stata… anche nel caso Sallusti!
Verso le 10 di sera illusione svanita. Il Colle dà segnali negativi e si trincera dietro una chiusura che sembra irremovibile.
«Perché agli altri sì e a me no?», è esploso Berlusconi e ha iniziato a sognare le elezioni per poi, dopo averle vinte, poter dire «Nonostante la condanna, L’Italia mi ama…». È il trionfo della linea Santanché, del cuore lanciato oltre l’ostacolo, e poco importa se Berlusconi tra un mese o giù di lì dovrà decidere tra arresti domiciliari o servizi sociali.
Tutto è pronto e nei prossimi giorni la zuppa di crisi che bolle in cucina sarà versata nei piatti del governo. La tavola sarebbe imbandita per il ritorno di Letta dal G20 o comunque prima che si riunisca la Giunta delle elezioni al Senato, il 9 settembre.
Buon appetito di crisi!