Si è gridato all’abolizione della tassa sulla prima casa, si è sbandierato la diminuzione della pressione fiscale e si è brindato al successo della politica del Pdl! Bene, ora è tempo di pagare i conti… quelli salati. I possessori di seconde abitazioni non affittate sono in procinto di ricevere il “taglio della testa” con buona pace al “tasso delle imposte”. Infatti con l’abolizione dell’Imu si è ripristinata una tassa tagliata dal governo Monti che invece aveva incluso dentro alla tassazione Imu anche l’imponibile Irpef del “reddito fondiario” per immobili non locati. Il che suona come una vera e propria minaccia per tutti i possessori di una seconda o terza casa non locata. Il semplice possesso di un immobile – se non utilizzato come abitazione principale – è da considerare comunque come possibile fonte di reddito. Un reddito presunto, ma pur sempre reddito. In tempo di crisi, di mercato immobiliare immobile, si ritiene un “lusso” avere una casa sfitta e quindi la si tassa come se fosse fonte di reddito. Ad essere colpite sono tecnicamente tutte le case acquistate e non adibite ad abitazione principale. È il caso di appartamenti in attesa di essere locati, o utilizzati come alloggio temporaneo senza residenza, o occupati da familiari. O, appunto, le cosiddette case-vacanze.
Però rallegriamoci abbiamo abolito l’IMU!
Si dice che Berlusconi sia ai ferri corti con i suoi… E’ proprio il suo elettorato ad avere le seconde o terze case, molte al mare e in montagna. Per tutti i possessori di una seconda abitazione quindi, ora l’abolizione dell’Imu, non è più un regalo, ma un inferno, perché rischiano di pagare più dell’anno precedente.
In più i ministri del Pdl avevano assicurato il loro leader che il decreto avrebbe previsto la cancellazione di entrambe le rate Imu del 2013. Il testo, al contrario, prevede soltanto l’abolizione della prima per le abitazioni principali e della seconda per i fabbricati industriali. Tenendo in conto che per le prime case si dovrà aspettare il decreto di accompagnamento della Legge di Stabilità, previsto per metà ottobre.
Come riferito da Libero, Berlusconi ieri “ha quasi sventrato Angelino Alfano e Renato Brunetta, perché nulla di quello che gli avevano raccontato era contenuto nel decreto. Alfano è cascato dalle nuvole, e con lui tutti i ministri del Pdl, che sostengono di non aver mai discusso e visto la norma sulla tassazione delle seconde case”. Strigliati dal Cavaliere, si sono rivolti a un ignaro Dario Franceschini e, perfino, al premier Enrico Letta, che, secondo il quotidiano di Maurizio Belpietro, avrebbe detto arrabbiato: “Quell’articolo deve saltare”.
Chi ha colpa dunque? Come riportato ancora da Libero, s’è scaricata la responsabilità “sul povero Fabrizio Saccomanni, presunto autore dell’attentato. Ma qualcuno ha pensato a un brutto scherzo di Fassina”. Come che sia, è impresa impari cassare l’articolo ora che il decreto legge è alla firma di Napolitano, tanto più che nessuno sarebbe in grado, in poche ore, di reperire una copertura da 1 miliardo e 374 milioni: perché tanto vale quella che è già stata ribatezzata la “stangata sulle seconde case”.
pd valdengo
/ agosto 30, 2013L’ha ribloggato su .