Archiviata la proposta Damiano – che prevedeva un’età di pensionamento flessibile tra 62 e 66 anni con tagli sull’assegno previdenziale dal 2% all’8% – perché ha costi troppo elevati, ora il ministro del lavoro, Enrico Giovannini prova a gettare l’asso e ha fare un poker che potrebbe essere la giusta quadratura per riformare la Legge Fornero e contenere allo stesso tempo i costi.
Il ministro, al Sole 24 Ore, ha parlato di “uno schema per cui, supponiamo, chi è a due o tre anni dal pensionamento e lascia il lavoro potrebbe per tale periodo ricevere un sostegno economico che poi dovrà ripagare negli anni successivi: si tratterebbe di una sorta di prestito, senza costi aggiuntivi sul sistema pensionistico”.
Le parole di Giovannini, in pratica, lasciano intendere che i lavoratori potranno anche lasciare il posto prima del raggiungimento dell’età anagrafica previsto dalla Fornero, ma non a spese dello Stato. In pratica otterrebbero dalla mano pubblica (probabilmente dall’Inps) un anticipo in forma di prestito della loro pensione, da restituire però negli anni attraverso un successivo taglio del futuro assegno previdenziale.
Ma cosa può comportare questo tipo di riforma? Uno degli esempi più banali potrebbe essere quello di un pensionato che si ritrova a restituire, attraverso il taglio dell’assegno previdenziale, il prestito di cui ha usufruito man mano che va avanti con l’età e che probabilmente i costi della salute aumentano e l’inflazione preme. Inoltre chi risarcirebbe il prestito in caso di morte del pensionato?
Il ministro è poi tornato a parlare delle pensioni d’oro, quelle superiori ai 20 mila euro al mese e ha ribadito che Nessun riequilibrio del sistema previdenziale, può essere effettuato esclusivamente intervenendo su questi assegni, poiché il numero di pensionati d’oro è davvero esiguo.
pd valdengo
/ agosto 28, 2013L’ha ribloggato su .
maria elena di maggio
/ agosto 28, 2013giovannini,per chi ,prenderà la pensione minima,che già non si vive con 500 euro,cosa ci anticiperà l’inps? E poi con cosa vivremo ,con meno di 500 euro che ci resteranno dopo il prestito?Attenzione che gli art. di anticostituzionalità che hanno citato i giudici per le pensioni d’oro,devono quindi valere anche per le minime.quindi ci vuole un tetto sia per le minime che per le massime.
tuttacronaca
/ agosto 28, 2013La restituzione del prestito, utilizzato per andare in pensione anticipatamente, dovrebbe avvenire in misura proporzionale all’importo della pensione spettante, ma è evidente e giusto che come qualsiasi prestito, dovrà essere restituito. Non mi pare che lo Stato sia ancora in grado di regalare ulteriori anni di pensione, soprattutto a chi non ha versato contributi. Dovrebbe rimanere integra la possibilità di non accettare prestiti e andare in pensione all’età stabilita per legge. Quanto alla misura delle pensioni- a esclusione di quelle sociali, che tutti i cittadini,con le proprie tasse, pagano per solidarietà a coloro che non hanno lavorato o non hanno versato contributi – per tutte le altre pensioni il tetto non dovrebbe essere imposto con leggi straordinarie, ma dovrebbe semplicemente e correttamente corrispondere agli anni e al quantum dei versamenti effettuati durante tutta l’attività lavorativa.