Ci è voluto un anno e molti scambi al vetriolo, ma oggi la Procura di Genova pone fine a ogni diatriba. Secondo i giudici Beppe Grillo non ha mai preso solodi in nero ai tempi in cui si esibì per la Cisl, al contrario di quel che disse in radio l’ex segretario confederale del sindacato Giovanni Guerisoli. E per questo lo stesso Guerisoli, insieme a Giuseppe Cruciani, conduttore della popolare trasmissione tv La Zanzara in onda su Radio 24, rischia di finire a processo per diffamazione aggravata, alla ripresa della piena attività giudiziaria dopo la pausa estiva.
Ma cosa avvenne? Cosa è stato contestato a Beppe Grillo?
Era il maggio 1996, l’anno in cui Romano Prodi, alla guida del centrosinistra, con il partito dell’Ulivo, vinceva le elezioni contro Silvio Belusconi. La Cisl lo ingaggiò per uno spettacolo a margine d’una riunione di quadri a Rimini, e lui si esibì davanti al gotha della Cisl medesima: non solo Guerisoli ma pure Sergio D’Antoni.
Un anno fa iniziano le voci e le diatribe fra lui e il centrosinistra in materia di feste, ospitate, compensi, fatturazioni e cachet.
Tutto era arrivato con l’attacco diretto di Grillo contro la performance di Roberto Benigni alla festa dem di Reggio Emilia, di circa un anno fa. In quell’occasione fu Lucio Presta, manager di Benigni, spiegò che non era stato fissato alcun compenso “preventivo”, ma l’attore-regista intascò una percentuale sui biglietti venduti per lo show. Poi il contrattacco e l’amplificazione durante una puntata della Zanzara, che vide ospite Giovanni Guerisoli, intervistato da Cruciani che ironicamente domandava se il Grillo che sparava contro l’iniziativa democratica e i presunti pagamenti a Benigni fosse lo stesso che «per uno spettacolo del 1999», chiese alla Cisl «dieci milioni in nero». E come riporta il Secolo XIX “aggiungendo che quelle condizioni furono accettate, ma che in seguito il sindacato ebbe problemi a giustificare le uscite”.
La prima risposta di Grillo du via twitter: «Tutto falso, querelo Guerisoli». E con il trascorrere delle settimane pure gli attuali vertici Cisl presero un po’ le distanze dal loro dirigente storico. Guerisoli forse si confonde, fecero sapere, poiché di quella serata dovrebbero esserci fatture e soprattutto si svolse tre anni prima in un altro luogo (non Numana in provincia di Ancona come fu riferito in diretta, ma appunto Rimini
Come andarono, davvero, le cose? Beppe Grillo sulle prime replicò secco via twitter: «Tutto falso, querelo Guerisoli». E con il trascorrere delle settimane pure gli attuali vertici Cisl presero un po’ le distanze dal loro dirigente storico, che con il tempo aveva drasticamente ridimensionato l’impegno politico limitandosi all’amministrazione di Grottaferrata (Roma):Guerisoli forse si confonde, fecero sapere, poiché di quella serata dovrebbero esserci fatture e soprattutto non si svolse nel 1999, ma nel 1996 e non fu a Numana in provincia di Ancona come fu riferito in diretta, ma a Rimini.
Beppe Grillo portò immediatamente le carte per sostenere la regolarità della prestazione e il magistrato ha precisato che la circostanza del pagamento in nero è «falsa». E chi accusò Grillo, a meno che non si materalizzi una transazione fuori dal tribunale con successivo ritiro della querela sarà processato.