La bozza della nuova Costituzione egiziana non tollera più i partiti religiosi e cancella l’art 219 sull’interpretazione della Sharia. Prevede anche la fine dell’interdizione alla vita politica per i responsabili del partito di Hosni Mubarak, che venne sciolto nel 2011. Adesso, come previsto da una “road map” del governo provvisorio, la bozza sarà ora analizzata da un comitato di 50 persone, rappresentanti “di tutta la società”, compresi militari e forze di sicurezza. Ed entro 60 giorni il testo arriverà sul tavolo del presidente Adly Mansour, che indirà un referendum costituzionale.
L’Egitto si dà quindi nuove regole e volta pagina con una Costituzione che di nuovo afferma la laicità dello stato e ripristina il partito di Mubarak. La tensione però nel Paese resta elevatissima soprattutto nella giornata di oggi denominata dai sostenitori di Morsi “venerdì dei martiri”. A Il Cairo, i cingolati dell’esercito hanno chiuso piazza Tahrir, schierando almeno 12 tank leggeri a difesa del simbolo della rivoluzione anti-Mubarak e anti-Morsi. Un massiccio dispiegamento di forze anche a Rabaa, chiusa dalle autorità sempre per timore di incidenti, mentre c’è massima allerta all’aeroporto internazionale della capitale, dove sono state prese misure di sicurezza e sono stati messi in atto controlli rafforzati, con strade di accesso presidiate dai blindati.