Ora è avvenuta la pedonalizzazione intorno al Colosseo, ma i disagi restano quelli di sempre. Con il caldo si ampliano e scatta l’allarme igiene. La zona archeologica dei Fori Imperiali infatti da molti uomini è usata come toilette e in alcuni tratti occorre proprio tapparsi il naso per non sentire l’odore acre.
Il problema, sottolinea Leonardantonio Leggieri, direttore dell’Unità operativa prevenzioni e sicurezza ambienti di lavoro della Asl Roma A, è che dove ci sono cantieri bisogna prevedere anche dei servizi igienici adeguati. In luoghi molto frequentati, poi, come i Fori Imperiali, i servizi vanno garantiti a prescindere.
Del resto tra Colosseo, Foro Romano e Palatino nella sola settimana di Ferragosto ci sono stati 131 mila visitatori, circa 15mila in più (il 12,8%) rispetto allo stesso periodo del 2012.
Sul Messaggero ecco l’articolo denuncia di Laura Larcan:
Il bello è che su via dei Fori Imperiali c’è un variegato sistema di ambulantato che ogni giorno svolge le sue attività. I camion bar hanno le loro postazioni fisse, grazie a licenze e autorizzazioni rilasciate dal Comune e in alcuni casi dal I Municipio, e lebancarelle sfoggiano i loro souvenir grazie anche alla bolla papale della fine dell’Ottocento. E in un sistema di apparente tollerata legalità, i lavoratori (in larga parte extra-comunitari) presidiano il loro business in un’area di pregio dalle 8 del mattino a molto dopo il tramonto. Sulla base delle carte comunali, è a tutti gli effetti un ambiente di lavoro.
Leonardantonio Leggieri spiega:
“In teoria, sui Fori Imperiali, vista la quantità di lavoratori con postazioni fisse, con autorizzazioni, vanno previsti bagni chimici in un numero proporzionato ai lavoratori. Bagni chimici che, mi rendo conto, aggiungerebbero bruttura a bruttura. Ma se il Comune ha dato le licenze alle postazioni di commercio ambulante, allora deve provvedere al rispetto delle norme di igiene e sicurezza sanitaria nell’ambiente di lavoro”.