Non ci sono più alternative dopo il discorso di Giorgio Napolitano che ieri ha voluto prima ribadire la necessità della tenuta di governo e poi quell’apertura al leader del Pdl al quale ribadiva di non aver mai ricevuto la richiesta di Grazia e che se mai fosse arrivata avrebbe valutato.
Piero Longo, avvocato del Cavaliere, in un’intervista a Radio Capital, si dice convinto che: “la grazia verrà prima o poi formalmente richiesta. L’ agibilità politica è poi altra cosa ma se venisse chiesta e data la grazia ci potrebbero essere novità perché questa può riguardare parzialmente la pena”. Il fatto che poi possa essere estesa anche alle pene accessorie, continua Longo, “dipende dalla decisione del Presidente della Repubblica, bisognerà vedere che tipo di provvedimento di clemenza verrebbe eventualmente concesso”. In ogni caso Berlusconi non uscirà di scena: “Farsi da parte significa non essere più un punto di riferimento e io non credo che questo possa accadere”. Parole poi smentite dallo stesso Longo: “Smentisco categoricamente di aver dichiarato che l’ex premier prima o poi chiederà la grazia. In una breve conversazione con Radio Capital mi sono limitato a precisare le fonti normative per il beneficio che il Presidente della Repubblica può concedere a sua assoluta discrezionalità”.
Ma Berlusconi, professatosi sempre innocente, perché dovrebbe chiedere una Grazia piuttosto che subire il “martirio” di una condanna che lo renderebbe quasi un “santo” agli occhi degli elettori?
Ora però sembra riaffacciarsi invece l’ipotesi di chiedere la Grazia. Un balletto di conferme, smentite, passi avanti, passi indietro, che formano una coreografia sempre più complessa in una tensione politica che se non rischia di esplodere rischia quanto meno di implodere su se stessa, priva ormai di ogni legame con la base, con quegli elettori che soprattutto nel centrosinistra hanno ormai smesso di ascoltare i loro rappresentanti e sono solo preoccupati per il lavoro, le tasse, la casa e l’anno che verrà… Ma il governo ora ha come prerogativa quella di andare avanti anche se ormai più che un governo di larghe intese è diventato una Chimera che lancia annunci e prevede riprese, mentre la disoccupazione dilaga e il Pil scende.