“Caro signor Autorità lei ha un animo distruttivo. Lei non solo non vuole bloccare il passaggio di quei mostri sulla Laguna di Venezia, ma vuole addirittura scavare un altro canale. Lei è fuori tempo, come sono fuori tempo tutti i governi che se ne guardano bene di fermare la lenta e inesorabile erosione che quei mostri provocano alle fondamenta di Venezia”.
Sono questi i toni di Adriano Celentano che si rivolge in particolare a Paolo Costa Presidente dell’Autorità portuale di Venezia, con una lettera aperta, pubblicata da Il fatto Quotidiano, dove esprime tutta la sua indignazione per quei mostri che quasi quotidianamente attraversano la laguna di Venezia. Il cantante poi prosegue dicendo:
“Mi domano a quale tipo di pressione erano sottoposti gli allora ministri Passera e Clini quando partorirono il geniale decreto con “sorpresa” che dice che nessuna nave superiore alle 40mila tonnellate di stazza può avvicinarsi alle coste. Forse la tragedia del Giglio” e aggiunge: “E quali privilegi, invece, hanno indotto i due corsari ad aggiungere al decreto una deroga speciale per la città di Venezia? A Venezia possono liberamente passeggiare navi da 140mila tonnellate. Altrimenti come fanno a distruggerla?”.
Ma la vera scure arriva sulle frasi finali dove Celentano inchioda il presidente e il ministro Lupi alle loro responsabilità: “Per quanto ancora potrete usare ingannevoli stratagemmi per mantenere il vostro culo incrostato alla poltrona? Quando vi deciderete ad approfittare dei vostri posti di comando per instaurare la trasparenza nell’interesse dei cittadini e non scambi di potere finalizzati alla sola idea di restare in sella ad ogni costo?”. L’ultima stilettata è per il ministro Lupi: “Il tuo silenzio è il canto dello sfacelo.”
pd valdengo
/ agosto 9, 2013L’ha ribloggato su .