Un’intervista al Mattino, che poi è stata rettificata avrebbe gettato ombre e dubbi sul giudice Antonio Esposito, presidente della sezione feriale della Cassazione che ha giudicato Silvio Berlusconi sul caso Mediaset. In quell’intervista il giudice Esposito avrebbe anticipato le motivazioni di quella sentenza, dicendo che Berlusconi, in realtà sapeva quanto accadeva in Mediaset circa la gestione dei diritti tv, e che quindi non è stato condannato in base al principio del “non poteva non sapere”. Il giudice della Cassazione, secondo quanto riportato da Il Mattino, avrebbe affermato che si può essere condannati in base al presupposto che l’imputato non poteva non sapere. ”Potrebbe essere un’argomentazione logica, ma non può mai diventare principio alla base di una sentenza”. Quindi, parlando del motivo per cui si è giunti alla condanna, sottolinea nell’articolo: ”Tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva, tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. E’ un po’ diverso dal non poteva non sapere”.
Poi c’è stata la smentita e rettifica.
Infine, sulle polemiche nei suoi confronti, afferma: ”Non rispondo perché chiederò ad altre sedi la tutela della mia onorabilità”. Riguardo alle parole del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo la sentenza, Esposito afferma: ”Sono sempre di saggezza istituzionale e rigore costituzionale”.
pd valdengo
/ agosto 6, 2013L’ha ribloggato su .