E’ stata sequestrata un’anfora romana e acquisiti alcuni documenti nella doppia perquisiaizone avvenuta questa mattina nella casa di Imperia dell’ex ministro Claudio Scajola e nel suo studio. L’avvocato di Scaloja, Marco Mangia, ha confermato “Il mio assistito ha fornito spiegazioni e documentazione della Sovrintendenza sulla regolare detenzione di quegli oggetti”.
Lo stesso Scajola, all’uscita dagli uffici della Polizia postale di Imperia, ha chiarito di essere tranquillo e a ricordato «Negli ultimi tre anni sono stato oggetto di sei avvisi di garanzia e cinque perquisizioni. Siamo vicini al record di Berlusconi».
Ma la storia viene da lontano… da molte leghe sotto i mari. Nel maggio scorso i carabinieri hanno arrestato un ex assessore socialista del savonese che aveva trovato un modo originale di far fruttare la sua passione per le immersioni: armato di bombola e maschera, andava nei fondali dell’Isola di Gallinara (tra Alassio e Albenga) a rubare le anfore romane custodite da due relitti. Una volta messo in manette il sub, l’indagine si è allargata ai potenziali compratori privati delle opere che potrebbero essere finite nelle case di diversi vip liguri, tra cui Scajola.
Il legale Marco Mangia, ha poi aggiunto: «In occasione della perquisizione l’onorevole ha fornito la documentazione che dimostra come le anfore sono state denunciate regolarmente alla sovrintendenza e come questa avesse autorizzato la moglie dell’ex ministro a custodirle presso la sua abitazione» e ha continuato «Si immagini se una persona dopo aver acquistato illecitamente le anfore le denuncia alla sovrintendenza. Farebbe come fanno molti qui da noi e la terrebbe nascosta in casa. Invece qui è tutto ufficiale e tutto protocollato. Inoltre la signora Scajola è una professoressa che si occupa di beni storici e conosce perfettamente quali sono i doveri inerenti a questo genere di situazioni».