Walter Veltroni candida il suo rottamatore. Uscito dal partito, torna a far sentire la sua voce intervenendo a “In Onda” su La7 e lo fa per lanciare il suo appoggio a Matteo Renzi. “Se farà un documento pasticciato per mettere d’accordo tutto e il contrario di tutto, non lo sosterrò. Ma da quello che ho capito in questi anni non credo. Se lui lavorerà per un partito del riformismo italiano, io lo sosterrò”, ha detto ex segretario Pd.
Veltroni ha poi ribadito: “Non basta conquistare i voti in uscita dal centrodestra, ma bisogna motivare anche chi da sempre e’ di centrosinistra”.
Ma che Pd vuole Veltroni? “Io vorrei che il Pd tornasse ad essere un partito aperto nel quale centinaia di migliaia di persone si trovano. In questi anni si è chiuso, non si perdono tre milioni e mezzo di voti se non ci si chiude. Il Pd deve decidere cosa vuole essere: il partito che è stato in questi anni o vuole tornare il partito che cerca il consenso della maggioranza riformista del Paese”.
Quindi secondo Walter Veltroni “bisogna che questo governo vada avanti, la situazione è tale che non possiamo permetterci incertezza”. L’esecutivo, spiega sempre l’ex parlamentare del pd, “deve fare le due cose su cui e’ stato chiamato: le riforme, a cominciare dalla legge elettorale, e il rilancio dell’economia, Poi si tornerà al bipolarismo”. Anche se il dibattito precongressuale rischa di essere stancante: “Le regole sono importanti, sono parte della democrazia. Ma se si mette a confronto i discorsi della giornata… qual è il discorso che ha acceso la speranza, la passione? Ho citato Draghi e Bergoglio per dire che la sinistra sembra parlare spesso piu’ regole che di questi temi…” “Le primarie sono fatte cosi’: chi non dovrebbe votare sono quelli che non hanno votato Prodi al Quirinale… Il contesto delle primarie e’ il contesto di un’elezione aperta. Se invece si fa solo un’elezione tra gli iscritti si fa un’ altra cosa”, ha aggiunto.
Quale è stato il peggior errore di Bersani?
“Bersani durante la campagna elettorale ha usato la parola ‘usato sicuro’ per definire la sinistra, forse il suo errore peggiore”, ha concluso così Walter Veltroni
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