Il vescovo Luigi Negri, arrivato in Emilia da appena 100 giorni, vuole recintare la piazza del Duomo di Ferrara per evitare atti promiscui davanti al luogo di culto… Ma non è suolo comunale quello che si trova di fronte alle chiese? Il vescovo risponde così: “Vedremo cosa diranno il prefetto e il questore, il sindaco e tutte le autorità. Ma se le cose non dovessero cambiare, adotterò un intervento drastico: la recinzione della parte della piazza antistante all’ingresso del Duomo”.
La polemica era scoppiata sulle pagine del Carlino di Ferrara, dove Luigi Negri spiega: “Tornavo a casa alle tre di notte. C’erano persone intente in atti di promiscuità. Ho visto scene di sesso tra due ragazzi e un gruppo, evidentemente ubriaco, coinvolto in atteggiamenti orgiastici. Io non ho mai visto un postribolo. Ma l’idea era quella”. Come mai un vescovo torna alle tre di notte? Ferrara è una città in cui un vescovo deve fare le ore piccole per portare la parola di Cristo nella città? Un esempio di dedizione che davvero deve essere sottolineato.
Ma proprio dopo queste parole inizia un aspro dibattito tra politica, amministrazione e Università. Tutti si domandano se bisogna chiudere i locali, limitare gli orari o recintare la piazza. E’ il vescovo a mostrare la strada giusta da percorrere e illuminato dalla grazia propone di chiudere i bar gestiti in strutture che la Curia dà in affitto. “Il problema esiste, prosegue Negri su – La Nuova Ferrara – e va affrontato, senza girarsi dall’altra parte: è una questione di carattere morale e culturale”. La politica? Non c’entra, assicura l’alto prelato: “Ma cosa fanno le istituzioni in favore dei giovani? Ancora troppo poco. Certo, credo di avere smosso un po’ le acque stagnanti”.