“Resistere non serve a niente”, ma è valso il Premio Strega 2013 a Walter Siti. Con 165 voti lo scrittore e saggista classe 47, che si è formato alla Normale di Pisa che ha imposto la storia di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt’altro che privo di buoni sentimenti, con un complesso di Edipo irrisolto e con inconfessabili frequentazioni. Quello che viene ritratto è il mondo del denaro, dove possedere significa esistere, il corpo diventa moneta per assicurarsi un futuro e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un’olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Dove è il confine tra soldi sporchi e puliti? Forse è quel confine flebile tra bene e male. Ma lo scrittore di Rizzoli che si è aggiudicato il premio confessa:
«Mi sono dato perdente già da ieri. È una bella tattica per restare tranquillo. Un esercizio zen. Tutto quello che viene è in più. Ho pregato fin dall’inizio il mio editore di non informarmi e di tenermi fuori dai meccanismi del premio perché mi rendeva ansioso».
Ma la vera sfida è stata per il secondo posto conquistato per un soffio da Alessandro Perissinotto con “Le colpe dei padri” (Piemme), 78 voti. Soltanto un voto in più di Paolo Di Paolo con “Mandami tanta vita” (Feltrinelli), 77 voti. Il seggio è stato presieduto da Alessandro Piperno, vincitore della scorsa edizione del premio.